«Grazie, Farah, ma non ho bisogno di consolazione. Lo spirito di mio fratello è ancora presente e ci permetterà di entrare e uscire da Duvanthar. Solo allora sarà il momento del lutto» dichiara sia a lei che agli altri presenti, per poi aggiungere in maniera più gentile «Ma grazie a tutti voi». Si volta verso Na'Il «Ovviamente. E insieme a tutti questi documenti allegheremo un campione dell'essenza di quel bastardo dalla faccia torta che abbiamo abbattuto, così che possa essere studiato e si possano trovare dei punti deboli. Dovremmo discutere su come far arrivare tutto alla Foresta della Luce nel modo più sicuro, ma ce ne occuperemo dopo». Si volta poi verso Shaffer. «Te la faccio breve. C'è una sorta di marchingegno nella biblioteca che sembra essere una macchina ... senziente, o qualcosa che ci si avvicina: è un artefatto estremamente potente e quando abbiamo provato ad interagirci ci ha fatto rivivere i suoi ricordi legati alla Mano di Selley. Abbia quindi vissuto alcuni momenti della vita dell'avamposto, fino ai giorni della caduta di Duvanthar. La Prima Foglia di quei giorni, la druida Madava, ha provato ad arginare una sorta di miasma che sembra fuoriuscire da un varco presente nella città, miasma che sembra essere responsabile della corruzione della natura e dei suoi esseri. Non so se si riferisse agli Incubi in forma incorporea o se invece fosse qualcosa legato al loro mondo: in ogni caso è da questo varco che sono fuoriusciti apparentemente. Madava ha creato un sigillo che noi abbiamo in parte spezzato per poter parlare con lei ed entrare a Duvanthar. La sua forza non era sufficiente, però, per farci uscire e ha dovuto legare la sua essenza ad un'anima dei nostri per poterci garantire una via d'uscita, senza doverla cercare una volta dentro. Mio fratello ha scelto di essere quell'anima». Fa una pausa, ma la sua voce rimane ferma. «Sono successe anche altre cose. L'Incubo dalla faccia torta, Otrot, si è presentato con Voce del Vento in ostaggio: ha chiesto, in cambio della sua liberazione, di consegnargli Speranza, l'entità che ci ha aiutato nel mondo onirico durante il Concistorio. Noi avevamo in mano una sorta di rituale che ci ha permesso di renderlo corporeo e vulnerabile. Il piano è andato bene, ma Voce del Vento è stata colpita da un incantesimo ed è morta quasi immediatamente, perché la prigionia l'aveva indebolita troppo». Un'altra pausa. «C'è dell'altro. Abbiamo visto in uno dei ricordi gli "sconosciuti" che entrando a Duvanthar che, seconod le storie, hanno dato inizio a tutto: è una questione complicata e preoccupante e non è la sola. Farah, credo tu possa raccontare meglio degli altri riguardo al possibile coinvolgimento del Granduca in tutto questo, ma vorrei che Shaffer ci dicesse quello che deve prima».
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