Arenthar

Con la cesta dell'altare di Arenya in spalla una figura femminea rientra in locanda, e, vedendo il giornale aperto all'articolo su mokhena lo accartoccia e vedendo ciò che sta succedendo Hellewise esclama "voi siete tutti pazzi!! queste cose si fanno in privato, e in luoghi consoni questi giuramenti, mi meraviglio di voi Dorian e da tutti voi smerciare informazioni ai quattro venti, così... tra noi come donnette al mercato, siate seri prendiamo una stanza raduniamo i compagni e parliamo del da farsi, non possiamo sapere chi ascolta.....tanto di occhi indiscreti ne abbiamo già anche troppi, rincariamo la dose.....poi con unfazzoletto preso dalla scarsella si asciuga il viso ed il naso...

"Bellino questo gioco, Bor. Però mi pare di averlo già visto da qualche parte. Forse mi confondo con altro."

Ascolta Hellewise e poi risponde.
"È per questo, Hellewise, che ho proposto di andare alla fortezza di Laren dopo che si sarà fatto... quel che si deve fare. Sempre che lui sia ancora d'accordo."
Si volta verso Laren, seduto al tavolo con lui, in attesa di una risposta.

Nimùe sospira per l'ennesima volta. Va verso Lemarchand e lo prende a braccetto.
"Dorian deve parlarci di alcune cose importanti e ci ha invitati ad andare fuori. Precediamolo, così intanto ti racconto cos'è successo".
Si avvia verso l'uscita, sempre che lui accetti di seguirla.

Rispondendo a Tork: "lungi da me levar troppo la voce adesso, mi basta che abbiate coscienza di cosa vi si chiede e cosa no."
Poi si avvia fuori insieme a Nimúe.

ARG si alza anche lui dal bancone e ribasdisce quello che ha appena detto Nimuè : "Per favore membri della Sacra Compagnia, usciamo tutti in modo da poter parlare lontano da orecchie indiscrete." - fa un cenno di intesa a Nimuè. "Sono sicuro che quello che ci deve dire il Pretoriano sia di massima importanza per la nostra Caccia." - si volta nuovamente verso Dorian e cerca anche il suo sguardo.
Infine conclude : "Sono contento di avere nuove leve al interno della Compagnia. Se ad alcuni non mi sono presentato mi scuso. Il mio nome è Alrok... è molto lungo" - dice con un pò di imbarazzo - "Potete chiamarmi ARG"

Garreth si alza e mentre si dirige verso l'uscita chiede ai compagni:qualcuno si ricorda quando abbiamo affrontato una di quelle li ,con i suoi scagnozzi, che tipo di attacchi usavano?mi serve per capire se posso creare delle pozioni per resistere a quegli attacchi.

Shaffer sistema il suo cappuccio e si avvicina a Dorian fuori dalla locanda.
Aggiusta i simboli sacri e si rivolge al Pretoriano: "Parla pure Dorian, ti ascoltiamo" dice tranquillamente.

Bor parla mentre continua a guardare verso il tavolo "Ah giusto, a proposito della battaglia, ho notato che sono praticamente l'unico che sa usare una pistola perciò mi chiedevo: ma i mannari sono deboli all'argento come raccontano nelle favole? Non ne posseggo ma so che esistono proiettili di quel materiale."

*Laren è concentrato sui dadi e sulle regole che spiega Bor. Non sembra vicino ad afferrare le regole. Risponde distrattamente a Garreth. «No, bell'uomo, parlavo con Dorian, ma mi ignora perché l'ho ustionato: per questo ci parlerò dopo».
Quando Bor sventola la pistola la guarda con scarso interesse. «Ne aveva anche una anche la Iena - mmmh, Karen Zeve ... Puoi provare a tirargliela. In quel modo credo che male glielo fai» commenta Laren. Poi, si alza alla richiesta di Dorian ed esce tutto esaltato. «Forse vuole andare fuori per bruciare qualcosa».
Gli torna poi in mente qualcosa. «Ah, Davon ... Quella non è la mia fortezza. Per adesso appartiene ai fantasmi».

Laren scusami ho frainteso.