Arenthar

Bor ride tantissimo e risponde: " abbiamo il secondo nome! E voglio rendere le cose più interessanti " mette una moneta d'argento dove tutti possano vederla " questa andrà al vincitore, e se chiunque di voi vuole fare come me mettendo qualche spicciolo o oggetti di poco valore in premio avremo la certezza di trovare il nome più bello di tutti e ricompensare adeguatamente la mente dietro ad esso! " conclude il pirata ridendo

*Laren si rivolge a tutti gli altri ora, partendo dal pirata e poi guardando gli altri. «Solo gli sciocchi non mostrano rispetto per il proprio nemico e solo i vigliacchi lo insultano quando non è presente. Così dovreste chiamarlo, "Il Nemico" o il suo titolo "Il Granduca". Questo vi permetterà di non sottovalutarlo quando arriverà il momento» dice con durezza.

Bor: " caro Piroamante stai fraintendendo le mie intenzioni: innanzitutto dare un nome divertente a quello che te chiami il nemico non lo farà certo sottovalutare da nessuno, anzi magari potrebbe fare un passo falso lui stesso mosso dall'ira e in secondo luogo sto solo cercando un modo per passare il tempo in questo lungo viaggio, se non vuoi partecipare peggio per te ma non rovinare il divertimento all'intera compagnia che in un momento come questo ha bisogno più che mai di fare una risata " conclude il pirata sorridendo

Bor, ti ricordo che dei nostri compagni sono morti recentemente, limita giochetti e cazzate varie, un po di rispetto, abbiamo risolto la questione di Malys e Bjorn, ma siamo tutt'altro che vincitori, quindi non capisco tutta questa felicità

Bor: " Devon purtroppo hai frainteso nuovamente le mie parole, le mie intenzioni non sono certo quelle di essere irrispettoso delle morti che mi intristiscono, per quanto non sembri così, devi sapere che ogni buon capitano si rende conto che gli sfoghi sono utili e necessari. Sono diventato abile nell'arte dello sdrammatizzare non solo perché adoro il divertimento ma anche per poterlo usare per far stare meglio le persone intorno; vedere tutte quelle facce tristi è la peggior tortura sia per me ma penso soprattutto per le anime di quelli che ci hanno lasciato, che di certo non desideravano altro che essere ricordati con gioia. È proprio per rispetto ai morti che io rido! Nessuno di noi vorrebbe che le persone a lui care morissero perché troppo depresse per combattere! Dobbiamo andare avanti, non dimenticare ovviamente, ma superare il dolore per portare a compimento gli ideali di chi non ce l'ha fatta! " finito il discorso prende una fiaschetta dalla borsa di Samuel e la alza " a tutti i caduti in battaglia, che ci sono stati e che ci saranno! Bylerio at vigam! " e beve fino a finire la fiaschetta

*Laren guarda male Bor e gli dice con forse eccessiva veemenza «Non serve a un cazzo sdrammatizzare se non a coprire il fatto di come sono morti. Dimmi, a Samsara avete preso per il culo anche Meliodas? E quanto vi è servito farlo incazzare? Potrei farti tre nomi pare. E riguardo ai nomignoli: mi hanno detto che che quando il Granduca è venuto a trovarvi nessuno di voi lo ha chiamato "checca-col-vocione" o in altre maniere. Fammi il piacere e rimanda questa stupida gara quando saremo tutti nella posizione di prenderlo per il culo, con il suo corpo ridotto in cenere davanti». Poi scuote la testa e abbassa il tono. «Scusami, pirata allegro. Mi girano i coglioni e ti ho risposto fin troppo male. Anche io avrei voluto insultare Otot alla villa Reudis, ma non ne ho avuto le palle per paura che scoppiasse Dorian che aveva in pugno in quel momento, ma non mi sognerei di farlo in altre maniere che in faccia. Il goblin col cappuccio un giorno proverà ad uccidermi per questo temo».
Si rivolge poi a Devon, dimostrando di aver sentito le sue parole. «Non lo so se era mia sorella, ma lo scopriremo. E tu ...» dice, rivolgendosi a Davon. «Non ho minimamente idea di chi tu sia. Vieni da Samsara?».

Bor, non mi intenerirai con un "Bylerio at vigam", questo tempo ci serve per riflettere sui nostri errori ed evitare di ripeterli, serve per comprendere il nostro nemico, non per dargli un nomignolo, ti ricordo che siamo in guerra, ed in guerra si festeggia quando si vince, non quando si hanno delle perdite.

Alle parole di Laren, un brivido percorre la schiena di Davon lasciandolo paralizzato qualche istante e il suo volto cambia completamente espressione.
Aspetta qualche momento per tranquillizzarsi e poi risponde al druido, con tono calmo e non ostile.
"No, Laren. Io faccio parte di questa compagnia - e del Ramo Rosso - da ormai più di un anno. Però effettivamente non ci siamo mai presentati, dopotutto per un periodo la mia salute non è stata delle migliori e non ho comunicato con molti di voi. In ogni caso possiamo rimediare..."
Gli porge la mano.
"Piacere, Davon Stobborn da Atenthur, mago, divinatore e Scrivano della Sacra Compagnia."

Bor ormai stanco: " povero Devon, proprio non riesci a rilassarti e riposarti in vista dei prossimi sforzi enormi? La cosa più bella è che continui ad intestardirti quando il tuo stesso capitano ha supportato la mia idea e fornito addirittura un bellissimo nome. Stai forse dicendo che il grande Arg, capitano bellico della compagnia, non prende seriamente le morti dei nostri compagni e festeggia le sconfitte? "

Azlogh rimase in silenzio ad i battibecchi dei compagni, dopo poco riprese a parlare massaggiando le tempie "per CORTESIA, qualcuno può spiegarmi come siete venuti in possesso della notizia dell'assassinio della Profetessa da parte di Venkahari, primo Gran Sacerdote di Faharakh?" il suo era il tono di uno che si sta trattenendo molto nel dire quello che pensa...