Alle parole di Nimùe, Ergo fa un passo indietro, senza perdere compostezza ma guardingo "Un cosa con chi?". Si gira poi verso l'entrata assicurandosi che l'emissario di Noctis non abbia sentito le parole della druida e continua con un tono di voce un po' più basso "Un patto con un incubo?" Nota poi che agli altri presenti il tutto pare regolare, quindi prosegue normalmente "Immagino ci siano dei retroscena che non comprendo ma di cui magari sarò messo al corrente, col benvolere della Maschera".
Riprende poi le introduzioni con un lieve inchino a Nimùe e stringendo la mano meccanica di Arg, passando poi anche a lui la lettera di Lady Cordelia.
Si rivolge quindi a Laren, rispondendo alla sua sfrontata ma genuina domanda "Sono certo che nessun fedele degli Otto può mai averti detto ciò." Dichiara sorridendo e guardando con sicurezza i Guerrieri Sacri presenti "Ma non è un problema. Ti farà piacere sapere che il culto della Maschera è riconosciuto e apprezzato in tutta la Teocrazia. E no, non so cantare"
Ergo poi risponde a Shaffer, che, dopo essere stato redarguito da Arg, riacquista lucidità e un ben più ordinario portamento "è vero, molti appartenenti alle schiere del culto si tengono in disparte, ma non c'è nessuna regola, o nemmeno consuetudine, riguardante l'esibizione del simbolo" Prosegue poi, quasi ridendo "Grazie del benvenuto, amico arcierone, ma purtroppo no, oltre a non saper cantare non so nemmeno diventare invisibile"
Sembra infine apprezzare il benvenuto di Bor, a cui risponde "Sarà un piacere fare la sua conoscenza"
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