Arenthar

Il moncao incuriosito dall'ultima affermazione di ARG si rivolge a lui con aria curiosa:"Scusami ARG, ma cosa dobbiamo cercare di preciso che risponde al cuore piangente di Arenya? Sir Letarey ha dato delle informazioni se si tratti di un anello, una pietra, uno scudo o cosa? Chiedo perché non ero presente al momento della richiesta".

Stavolta Nimùe saluta Radamas abbracciandolo.
"Grazie a te, compagno. Di cuore. Continua a combattere valorosamente come hai sempre fatto".
L'unica cosa che ha da dire riguardo all'apparizione del vampiro è: "La Culla? Che cosa sarà?"
Risponde poi alla domanda di Laren: "È meglio che il piccolo Otot non venga con noi da Noctis e che resti al sicuro, quindi io e Luna pensavamo di lasciarlo a te e a Zamira, visto che resterete entrambi al villaggio. Te la senti di badare a lui?"
Gli fa quest'ultima domanda con un sorriso.
Ascolta le parole di Dorian con insolita attenzione. Di solito, quando il guerriero di Bylerio parla, rotea gli occhi e si distrae continuamente... ma resiste solo fino al discorso che fa a Laren.
"La tua è una buona idea, Dorian, vale la pena fare un tentativo. E grazie infinitamente per aver ordinato la produzione di Fiori Cremisi, ci servono come il pane. Arg ha ragione riguardo all'obbedienza del non morto, ma è anche vero che, se qualunque abitante della Teocrazia lo vedesse, si scatenerebbe un macello incredibile. Forse... se lo tenessimo lontano da occhi indiscreti? Ad esempio, se Noctis si dimostrasse davvero nostro alleato, potremmo chiedere a lui di, diciamo, ospitarlo finché non avremo parlato con Kraugh".
Si rivolge direttamente a Lemarchand: "Pensi che possa essere un'idea valida o è solo stupida?"

«Beh, goblin col cappello, mi hai detto che i goblin sono idioti - credo che intendessi che avete una testa piccola o roba del genere - e che bisogna parlarvi in modo chiaro e il più possibile diretto, preferibilmente in modo lento. Sono contento si aver scoperto che è così la maggior parte del tempo e non sempre!» dice dando una pacca sulla spalla ad Arlok e un sorriso sincero. Probabilmente quello è un complimento da parte sua. «Prima di andare mi presteresti il tuo guanto di ferro? Il piccolo Otot lo adora!».
«Capotribù Dorian, come ho spiegato al bell'uomo, non prendo in giro nessuno di voi. Il goblin col cappello ha un cappello ed è un goblin. Il bell'uomo è un bell'uomo. Cappello rosso - ciao di nuovo, cappello rosso! - ha un cappello rosso. Sono dico menzogne, quindi non offenderti. Il tuo dio me lo hanno definito come un tizio fiammeggiante e non posso che rispettare un tizio fiammeggiante» dice con i pollici in alto e un sorriso convinto a sottolineare che anche lui è un tizio fiammeggiante. «Faccio fatica a capire il modo in cui le seguite: comprendo quello che hai detto, capotribù Dorian, riguardo al modo in cui credete di sentirli, ma a volte mi sembrate incatenati alle loro regole. Mi sembrate prigionieri. Questo non riesco a capire e rispettare». Dal tono sembra che la cosa gli dispiaccia abbastanza. Nel dirlo lancia un'occhiata a Hellewise, poi torna su Dorian. «Sono catene che accettate e non capisco perché qualcuno di propria volontà dovrebbe accettare di vivere in catene».

Bor tranquillizza Laren: " tranquillo piroamante, capisco che a te la fede in Bylerio di Dorian sembri una specie di prigionia, anche io inizialmente la pensavo così, e sinceramente tuttora nonostante io creda in Bylerio continuo a non essere un buon fedele " queste ultime parole fa attenzione a pronunciarle senza farsi sentire dai guerrieri sacri " però devo ammettere che Dorian usa la sua fede per migliorare sé stesso e diventare un uomo d'onore, qualità che anche per un pirata è importante! "

<<Laren, dipende dall'individuo far diventare la propria fede, o quello in cui si crede, una prigionia. Diciamo che un Sacerdote e un Guerriero Sacro diventano tali semplicemente perché già affini al concetto che uno degli Otto rappresenta per loro. Ho notato la stessa cosa nei Popoli dell'Ovest, solo che la vostra affinità si associa a uno degli elementi presenti in natura. Ho appreso che vi costa caro imparare a padroneggiare più di un elemento e, mi sembra, che comunque questo elemento in più non si possa discostare troppo da quello che già avete scelto. Noterai che, sia gli Otto per noi che gli Elementi per voi, forgino il carattere della persona a tal punto che si formano delle regole implicite da rispettare. Se esasperate diventano catene. Per quanto si scelga un concetto a noi caro nella vita, questo non dovrà mai offuscare gli altri in nessun modo. È tutto un equilibrio difficilissimo da mantenere. Colui che ha aperto per primo lo squarcio a Duvanthar lo ha fatto perché si è incatenato da solo ad una delle componenti dell'esistenza volendo forzare la sua prevalenza su tutto il resto. Le conseguenze di ciò le hai già viste.>> Rispose con calma Farah.

Lemarchand accenna un sorriso e risponde: "E' la stessa idea che ho io, per quanto rianga tutto da decidere al momento".

Azlogh non si degna di aggiungere altro fino all'arrivo del "messaggero".

Dopo l'intervento di Odial si gira verso di lui e gli risponde : " bhe, il Cuore Piangente di Arenya è un'oggetto di cui non conosciamo la forma esatta...sappiamo solo che, chiedo scusa Hellewise, potresti...(indica il ciondolo che la Guerriera Sacra stava tenendo con se)...sappiamo che questo ciondolo è fatto con uno strano materiale e chiamato Lacrima di Arenya, sappiamo inoltre che essa interagisce ed amplifica, in qualche modo, i poteri degli Oniromanti e dei Videntium. Fatta questa premessa posso dirti che il Cuore Piangente di Arenya è dello stesso materiale di questo ciondolo..."

Dopo le parole di Azlogh, Davon ha un'idea e per qualche istante riflette per decidere se essa è buona oppure inutile. Alla fine si fa coraggio e chiede.
"Stavo pensando: da un lato abbiamo i Sogni del defunto, mentre dall'altra le Lacrime di Arenya. Entrambe potenziano le capacità di divinatori e necromanti. Avete già provato ad usarli contestualmente contro le mortombre o, anche più in generale, contro gli Shi'Tinvar?
Si potrebbe fare un tentativo in questo senso se dovessimo ritrovarci ad affrontarli nuovamente. Che ne pensate?"

«Che cos'è un piroamante, pirata allegro?» chiede Laren, incerto se prendersela o no della cosa. «Apprezzo il tentativo, dama bianca, ma ad ovest la cosa è molto più libera di come la immagini. Noi nasciamo affini ad un elemento, vero, così come incontriamo un'affinità con un totem, per quanto le due cose necessariamente legate: la madre di Luna e Zamira, che credo abbia conosciuto anche tu, era una druida del fuoco, ma del clan del Cinghiale. Noi siamo parte di tutto questo, proprio come gli Spiriti, ma di certo non prendiamo ordini da loro, né ci impongono regole o donni ... dommi ... o, aspetta: dddooogggmmiii» dice pronunciando la parola con un po' di difficoltà. «Ognuno di noi è responsabile delle proprie azioni e, anche se sentissi un uomo o una donna dell'ovest dire "ho fatto così perché me lo hanno detto gli spiriti", un qualunque druido assennato gli risponderebbe "Embé?". Da quanto mi hanno spiegato, invece, voi dovete rispondere a loro e se non seguite le regole che vi hanno imposto ... Kabum! Epurazione!!! In un certo senso, il fatto che molti di voi sembrino riuscire ad affrancarsi da questi obblighi, mi rende più tollerabile combattere insieme a voi: mi chiedo, però, se anche quelli che mi hanno detto che chiamate "Popolo degli Indegni" abbiano fatto come voi. E da lì come siano nate quei cosi tentacolosi e le Streghe davvero: già! Capotribù Dorian, come sono nate le cose che voi Cacciatori combattete?».

Bor risponde a Laren: " come te chiami le persone in base alle loro caratteristiche anche io invento dei nomi più simpatici e semplici da usare " si rivolge a Occhi Sottili " vero Latta? " torna a parlare a Laren " te parli sempre del tuo amore per il fuoco, e da qui deriva il tuo nuovo nome Piroamante. Spero ovviamente che ciò non ti offenda ma per una volta tu ti faccia una risata " conclude ridendo di gusto