"Arg ha ragione, anche questa è una questione importante. Chi non era con noi a Duvanthar, forse non sa che là abbiamo trovato moltissime iscrizioni nella Lingua Antica: una stele su cui abbiamo ritrovato un testo di cui ancora non ho del tutto compreso il significato, e delle tavole. Parlerò più avanti di quello che era scritto sulla stele, perché è più complesso." Si siede sul primo punto d'appoggio disponibile. "Sulle tavole erano riportati frammenti della memoria di Duvan, che abbiamo tradotto e restituito al suo proprietario. Vi avverto, quello che dirò va contro tutto ciò che ci è stato insegnato, e urterà la sensibilità di coloro tra voi che dedicano la vita agli Otto." Scruta i compagni, esitando per qualche secondo. "Duvan apparteneva al Primo Popolo, quello che ora chiamiamo il Popolo degli Immeritevoli. Il suo vero nome era Darmon Rhov, cioè quello con cui ci si è presentata la grande pietra che abbiamo trovato al Concistorio: altri non era che l'anima di Duvan, messa lì dove l'abbiamo trovata per tenerla al sicuro. Gli Immeritevoli erano afflitti dalla morte; le loro vite sono molto più lunghe delle nostre, ma comunque hanno una fine. Per sbarazzarsi di questa afflizione hanno unito quella che lui chiama la loro "scintilla" e hanno compiuto un atto empio, concesso solo agli dei, cioè hanno dato vita a una creatura. Questa creatura era una donna bellissima, la creatura più pura che mai fosse esistita su tutta Arenthar. Il suo nome era Thorgert, che nelle iscrizioni viene chiamata anche "figlia degli Otto." Fa una piccola pausa, come per lasciare il tempo a tutti di digerire quello che ha appena detto. "Grazie all'unione della loro scintilla, gli Immeritevoli riuscirono a donarle qualcosa che nessuno di loro aveva, cioè l'immortalità. A detta di Duvan, la creazione di Thorgert è l'atto che li ha condannati e che ha portato il suo popolo verso la distruzione. Ci ha poi raccontato che lui e Thorgert erano amanti, e che lei, spinta da questo sentimento, lo ha salvato dalla morte, creando per lui il corpo meccanico che abbiamo visto tutti e facendo sì che non facesse la fine degli altri. Da quel momento, però, si sono dovuti separare, dandosi il compito di portare la conoscenza a chi non la possedeva. Cioè a noi, il nuovo popolo creato dagli Otto. Duvan, come sappiamo, si è recato ad Ovest e lì ha istruito i druidi. Thorgert si è recata ad est, e da quel momento in poi lui non sapeva cosa le fosse successo. Sapeva che lei deve aver commesso qualche peccato, a un certo punto, e lui sosteneva che fosse dettato dal sentimento che la caratterizzava. Ci ha detto anche che lei gli ha tolto qualcosa per proteggerlo, quando ha inserito la sua mente nel corpo meccanico, ma che non sapeva cosa fosse". Un'altra pausa. "Penso che nessuno di noi possa negare che, da questo racconto, la figura di Thorgert esca molto simile a quella della Profetessa, e gli Otto mi perdonino per la blasfemia che ho detto e per quelle che sto per pronunciare. Non riesco però a non notare che coinciderebbe anche con quanto ci ha rivelato la strega Avathea, quando ci ha detto che alcune di loro agivano da Ancelle della Profetessa: se questa e Thorgert fossero la stessa persona, tante cose acquisterebbero un senso, ma tante altre che ci sono sempre state raccontate lo perderebbero. E spero che tutti capiate che questo non è un racconto che possiamo sbandierare alla leggera, in tutta Arenthar."
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