Arenthar

Il forum unito di Alae Noctis & Angainor
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MessaggioInviato: 17/04/2019, 16:36 
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Avventuriero
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Calidia si china subito a sostenere la fronte di Hellewise mentre rigetta. Ha cambiato espressione, adesso, come se si fosse resa conto di qualcosa.
"Non ero presente, non so esattamente cosa sia successo e dunque non oso giudicare. Ma per quel poco che sono in grado di capire del rapporto che vi lega ai vostri dèi, penso che la definizione che ha dato Hellewise sia quella più vicina alla verità: il sacerdote è votato al coraggio, il suo cuore conosce solo la virtù, la sua arma protegge gli inermi, il suo potere sostiene i deboli, le sue parole dicono solo la verità, la sua ira abbatte i malvagi", afferma citandola quasi parola per parola.
"Do ragione anche a Jack quando dice che è una donna forte. Ha davvero poco di cui pentirsi", prosegue mentre la aiuta ad alzarsi. Le sorride e la guarda con occhi decisi.
"Tutti noi avremmo voluto che le cose a Duvanthar andassero diversamente. E alcuni di noi, più di altri, impiegheranno molto tempo per farci i conti, per un motivo o per un altro", conclude rivolta ai presenti.
"Vieni, dovrei avere qualcosa che ti aiuti a calmare la nausea", dice piano ad Hellewise indicando l'uscita con un cenno della testa.


When the snows fall and the white winds blow, the wolf dies but the pack survives.
OOC: Chiara Barsottelli
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MessaggioInviato: 17/04/2019, 19:14 
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Farah consegnò l'arco a Alard <<Che tu lo possa usare per rimediare agli errori commessi.>>. Poi si voltò verso gli altri, ascoltò le loro risposte, i loro sfoghi e calmatasi disse <<Io capisco che siamo scossi ma rinfacciarci a vicenda gli errori non è corretto nei confronti di nessuno, nemmeno di chi si pensa abbia la colpa di tutto o quasi. E' vero, un sacerdote o un guerriero sacro devono fare da esempio per tutti, essere i pilastri che reggono quando tutto crolla, per questo certe scene da una guerriera sacra non le vorrei mai vedere anche se ha perso la persona più cara... Come l'abbiamo persa tutti...>>. Si perse un attimo fra pensieri e poi riprese con tono più bonario <<Non volevo fare ramanzine ma devi capire, per me la fede è un concetto pari alla famiglia e vedere un'arma, un simbolo, trattati cosi, anche se di altri, mi dà i nervi. Io ho vissuto nella clandestinità come azyron e come sacerdotessa di Faharakh, dove il rispetto me lo sono dovuto guadagnare con il sudore, sia per me che per la Dea. Si! Hai capito bene. Ho viaggiato a lungo e per esperienza posso dirti, anche tra coloro che venerano gli otto, c'è disprezzo per la Signora della Fine e il suo simbolo... Quindi mi sono molto arrabbiata quando hai gettato l'arco anche se non era il tuo.>> Sospirò e nel mentre le scese una lacrima <<So cosa vuol dire perdere una persona cara e non poter far nulla, ancor prima di Duvanthar ma... Ora riposati. Ti farà bene.>>.
<<Jack ha ragione. Dobbiamo salvare Khornastur e il segreto di queste maschere. Non solo per saperlo noi ma per evitare che Damascus lo prenda e ne faccia uso.>>. Disse rivolgendosi al bardo. <<Ora scusatemi ma mi siedo un attimo perchè sono stremata.>>. E si mise a sedere accanto al bardo in silenzio, immersa nei suoi pensieri.


Farah Presai - OCC Cinzia Tempesti
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MessaggioInviato: 18/04/2019, 11:23 
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Maestro
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*Nel momento in cui le vostre voci si calmano, un uomo sale le scalette del castello di prua, dove siete radunati e si avvicina con sguardo severo. Prima di parlare, il Quartiermastro della nave guarda tutti i presenti.
«Signori, vi pregherei di mantenere un contegno degno del nome della Sacra Compagnia e degli Dei di cui molti di voi portano il simbolo». Guarda tutti durezza.
«Non ho udito i vostri discorsi e nemmeno mi interessa udirli, ma ho visto i volti delle persone indifese raccolte dalle altre navi, prima che la Speranza vi raggiungesse: erano venute in questa terra seguendo la promessa di pace di ser Letarey e hanno trovato morte e distruzione. Guardate i volti di questi marinai e vedrete la stessa paura sotto la dura scorza di chi è abituato ad affrontare il mare. Guardate i miei e vedrete altrettanto».
Fa una pausa.
«Questo equipaggio ha perso uomini, bravi uomini, che il Capitano ha mandato a soccorrere voi e gli ultimi guerrieri della Mano, eppure sta svolgendo il suo dovere. Prestate maggiore attenzione e vedrete che cercano fugacemente di lanciarvi uno sguardo, sperando di vedere in voi quello che cercano in se stessi: forza, coraggio, fede, anche nei momenti più bui, ciò che di meglio ha dato la Profetessa a questa terra. Volenti o nolenti, nella vittoria e sopratutto nella sconfitta, voi siete un esempio, una storia che verrà raccontata di fronte ai compagni di bevute e ai figli: il vostro fottuto sacro compito è di meritarvi questi sguardi adesso. Per gli Otto, i miei uomini devono vedere gente che si lecca le ferite e rimane unita, non delle scenate istriche o persone che accusano i propri compagni, qualunque colpe abbiano commesso. Anche la Profetessa è caduta in errore, ma ha comunque trovato la forza di redimersi durante i suoi ultimi momenti, affidando la sua luce all'Ordine dei Cacciatori e alla Teocrazia».
*nel parlare non ha mai gridato, parlando sottovoce, così che la discussione rimanesse fra voi e non venisse udita dagli uomini della nave, che lottano ancora con i venti avversi e la corrente contraria. Il Quartiermastro fa una pausa.
«Potete discorrere liberamente fra voi, ma non fatemi interrompere di nuovo il mio lavoro. Giuro sugli Otto che se sento nuovamente qualcuno sbraitare e vedo qualche altra faccia disperata vi getterò personalmente in mare. Voi siete la Sacra Compagnia, non scordatevelo».
*Improvvisamente la voce del Capitano sembra richiamarlo ai suoi doveri, invitandolo a raggiungere il ponte di comando. Dopo un ultimo sguardo e un saluto rispettoso alle donne e ai sacerdoti, scuote il capo e se ne va, borbottando fra sé.
«Avrei dovuto dare ragione a mia madre e fare il fottuto predicatore, invece della balia».
*Restate di nuovo soli, liberi di parlare liberamente, mentre il resto dei marinai continuano a svolgere i propri compiti. Ogni tanto qualche fugace occhiata guarda a voi membri, radunati nel castello di prua. In un certo senso potete rendervi conto che, dopo aver visto l'oscurità alla Mano di Selley, la Speranza sta guardando verso la Sacra Compagnia, in cerca di qualcosa che la alimenti. Qualunque cosa sia, dagli eroi e delle eroine sotto quel vessillo. Da voi.


IC Laren Dorr
OOC Mattia Rossi
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MessaggioInviato: 18/04/2019, 17:12 
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Avventuriero
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Calidia ascolta con attenzione e una certa sorpresa il quartiermastro, ma non riesce a trattenere una mezza risata per le sue ultime parole borbottate. Potete notare che il suo viso ha riacquistato un po' di colore.
"Non dobbiamo dimenticarci che la Sacra Compagnia è composta da persone. Per questo ci arrabbiamo, gridiamo, ci disperiamo, soffriamo. Non c'è niente di male in questo".
Sospira.
"Però quell'uomo ha ragione. Tanti sono morti e nessuno di loro se lo meritava. E le Terre delle Ovest sono ormai perdute".
Nel dire questo viene percorsa da un brivido.
"Solo noi possiamo evitare la distruzione del resto di Arenthar e dei popoli che la abitano. Se restiamo forti, saremo per loro una fonte di ispirazione. Se restiamo uniti, potremo impedire che qualcuno si approfitti di nuovo di noi per i suoi scopi. Potremo non commettere più errori. E potremo prenderci cura gli uni degli altri".
Sorride timidamente ai presenti, indugiando in particolare su Lemarchand, Nevia, Davon, Arg, Hellewise (che stringe di nuovo a sé) e Farah (alla quale fa anche una carezza sul braccio).
"Noi che siamo rimasti dobbiamo resistere e andare avanti. Andare oltre proprio quei limiti che ci impone il nostro essere persone, per poter affrontare minacce che non hanno nulla di ordinario... e fargliela pagare cara per tutto quello che hanno fatto".
La sua voce vibra, ringhia quasi, per poi tornare normale.
"Sono sicura che è questo ciò che volevano coloro che abbiamo perduto: Voce del Vento, Otot, Berek, Bjorn, Qun, Liam... e Malys".
Con la mano sfiora il gagliardetto con il simbolo del Ramo Rosso che porta attaccato alla cintura e per qualche istante i suoi occhi incontrano quelli di Nevia.
"Volevate parlare di Khornastur. Che fine ha fatto? Ha trovato rifugio da qualche parte? Vorrei anche chiedervi di spiegarmi una cosa... Avete scoperto il vero motivo per cui Damascus, Khornastur e Marcus hanno officiato quel rituale di vent'anni fa? Cosa è accaduto, cosa volevano fare, perché proprio a Duvanthar?"
Guarda in direzione dei marinai.
"Appena sarà possibile dobbiamo ringraziare questa gente. Ci hanno davvero salvato la vita", aggiunge poi.


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Ultima modifica di calidianimùe_w il 18/04/2019, 21:20, modificato 2 volte in totale.
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MessaggioInviato: 18/04/2019, 18:19 
Avventuriero
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Davon assiste alla scena, ma non è in grado di fare niente. Non sa cosa dire, non ha idea di come agire.
Lascia semplicemente che la discussione prosegua davanti ai suoi occhi. Fino a quando arriva il quartiermastro a fare il suo discorso. Poi ascolta Calidia.
Dal ritorno da Duvanthar, non aveva avuto il coraggio di parlarle, neanche di guardarla in faccia. Cosa dirle, e come dirglielo? In ogni pensava fosse meglio lasciarle tutto il tempo che le serviva. Incrociando il suo sguardo dopo che aveva parlato, comprese che tutto quello che era successo non l'aveva demoralizzata abbastanza da impedirle di continuare a combattere.
Si rivolge ai suoi compagni.
«Ha ragione, Calidia. Dobbiamo restare uniti. Così come ci insegna Zunay, non dobbiamo arrenderci e diventare più forti, o ancora meglio, come dice Calidia, andare oltre i nostri limiti.»
Si gira ora proprio in direzione di Calidia.
«Su una sola cosa non mi trovi d'accordo: l'ovest non è perduto. Fintanto che la Sacra Compagnia esiste, per l'ovest e per Arenthar c'è speranza».
Dicendo queste parole il suo sguardo si fa molto intenso e guarda direttamente la druida negli occhi: è fermamente convinto di quello che sta dicendo.
Dopodiché si avvicina a lei
«Riguardo al rituale, questo è stato eseguito con l'obbiettivo di svelare il segreto delle maschere. Khornastur è un sacerdote di Akban del Magisterium, con un'enorme sete di conoscenza. È stata proprio questa necessità di sapere che lo ha spinto a celebrare questo rituale, il quale avrebbe dovuto permettergli di indossare la maschera, venendo a conoscenza del segreto che si cela dietro di esse, e contemporaneamente poterlo rivelare, cosa che normalmente la maschera stessa impedisce di fare. Come ci si può bene immaginare, il rituale non è andato a buon fine. Questo ha fatto sì che Khornastur rimanesse con la maschera attaccata a vita sulla sua faccia; Damascus, il vero Granduca, è stato spedito nel Mondo Onirico; Marcus, mi pare di aver capito sia rimasto ucciso da rituale stesso, ma potrei sbagliarmi su questo punto; e tutta la dimensione di Duvanthar e dintorni è stata distorta fondendosi con il Reame Grigio stesso.
In questi vent'anni, Damascus è entrato in contatto con gli incubi del Mondo Onirico e ha imparato a crearli, distruggerli e controllarli; probabilmente alleandosi con l'entità che li comanda tutti.
Damascus ha mandato continuativamente incubi su Arenthar per dare la caccia a Khornastur, attraverso uno squarcio situato al centro dell'area del rituale. Questo squarcio, precedentemente instabile, è stato, purtroppo, stabilizzato con il rituale che abbiamo eseguito noi; permettendo a Damascus di inviare più incubi di prima.»
Dopo quest'ultima frase abbassa lo sguardo.
Ecco perché non aveva il coraggio di guardarla in faccia prima, ora se lo ricordava. Si vergognava profondamente. Una singola scelta sbagliata aveva portato via cinque vite, cinque persone che non meritavano una fine simile.


IC: Davon Stobborn
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MessaggioInviato: 18/04/2019, 19:12 
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Avventuriero
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Ricambia lo sguardo di Davon con la stessa intensità e con un palese groppo in gola. Fa un passo verso di lui e lo abbraccia stretto, a lungo, con gli occhi chiusi.
"Grazie, fratellino. Grazie di cuore", mormora.
Si separa da lui, continuando a tenere le mani sulle sue spalle. Gli sorride affettuosamente.
"Il lupo solitario perisce, ma il branco sopravvive", aggiunge e rafforza la presa per trasmettergli sicurezza. E' una frase che quelli della sua tribù ripetevano spesso, compreso Malys. Forse Davon ha fatto in tempo a sentirgliela dire, forse no. Ma il modo in cui Calidia la pronuncia dovrebbe bastare a fargli capire quanto sia importante, sia per il suo significato sia per il fatto che la stia condividendo con lui.
"Sei stato bravo a conservare quei fogli. Adesso non è il momento, ma vorrei chiederti di poterli rileggere, nei prossimi giorni".
Lo lascia andare, ma prima gli dà un'ultima pacca sul braccio.
"Come mai Damascus dà la caccia a Khornastur, adesso? Anche lui vuole le maschere? E questo cosa fa di Khornastur, per noi? Un alleato, qualcuno di cui possiamo fidarci? E' pur sempre responsabile di quello che è successo..."


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MessaggioInviato: 18/04/2019, 21:31 
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Shaffer ascolta jack e poi ride sommessamente.

"Scusami jack. Devi sapere che durante il mio servizio presso le guardie del lavoro di Mokhena era prassi comune usare linguaggio e modi coloriti per dare enfasi alle proprie parole. Chiaramente ho assorbito fin troppo bene il malcostume. Non è necessariamente un male. "

"Invece, voglio chiarire un luogo comune verso il nostro culto. Molti vedono in noi fedeli di Arenya solo la mano salvifica e il bonario erborista. E molti lo sono, davvero"
Prende l'arco in mano e lo tiene in braccio
"Ma la mano salvifica è la stessa che scaglia la freccia mortale. O quella che chiama la folgore divina. Tale è la natura della dea e tale è la natura di chi la venera. Il puma di Mokhena, col suo manto fulvo, gli occhi azzurri e l'aspetto goffo è lo stesso animale che rompe il collo agli stambecchi neonati."

" Ritornando a noi, credo sia saggio perlomeno contattare Kapheiras e trovare un accordo. Dobbiamo salvare Kornastur. A tutti i costi. "

Indica il quartermastro che si allontana.

" Il nostro amico li, lo chiamerò pesce rosso, finché non saprò il suo nome, ha ragione "
" Dobbiamo parlare a questa gente. Glielo dobbiamo. "
Si alzò e si diresse verso la cabina del capitano.


Marianini Thomas
IC: Shaffer Pyotr
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MessaggioInviato: 19/04/2019, 12:27 
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Come il resto dei presenti rimase stupito dalle parole del capomastro. Probabilmente molti di loro non erano a conoscenza dell' importa che aveva la Sacra Compagnia ad Arenthar. Ci vollero le sue parole per confermare fortemente il nostro ruolo e la nostra missione.
"Ben detto signori!..lascio che le menti acute del gruppo continuino a discutere della questione e soprattutto a rimettere insieme tutti gli appunti e le notizie che abbiamo raccolto.." esclama alzandosi in piedi.
"Penso che vi seguirò Shaffer! A questi marinai non dispiacerà sentire un po di musica dopotutto..." disse sorridendo seguendo il combattente sacro di Arenya.
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MessaggioInviato: 26/04/2019, 11:28 
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Dopo un lungo silenzio ARG risponde piuttosto atono con lo sguardo ancora rivolto verso le terre di Duvan. "Se credi che questo sia il percorso che vuole per te..." - il goblin fa spallucce. "Se non porti con te vergogna o rimorsi, se le tue preghiere hanno espiato tali sentimenti spero tu possa calcare tale sentiero a testa alta."
ARG poi si rivolge alla druida - "non credo che Kornastur adesso avrà più un luogo sicuro. Damascus è stato chiaro con noi. Se lo avessimo aiutato avrebbe seguito, cacciato e ucciso Kornastur. L' uomo mascherato, da quello che dice Damascus potrebbe indossare "più Maschere" e egli si nasconde dagli Incubi grazie ad una parola della Lingua Antica." - Arg stringe il pugno, le sue sono parole rassegnate, è consapevole dell' unico possibile esito della "caccia" di Damascus. Reclina il capo e lo volge nuovamente verso le stelle. - "Anche se noi trovassimo le maschere non potremmo rivelarne i segreti. Forse l' unica "persona" che può conoscere e parlare è proprio Damascus. Siamo stati battuti su tutta la linea..."


OOC : Samuele Ruga
IC : Alrok Rkobed Grexikraq Spezza Ossa

Per tutti gli illetterati ARG si scrive ARG perché è un acronimo! Non Argh come il verso del pirata, non Argh tipo "sono un pò arrabbiatello con te" ma ARG poiché sono le iniziali del mio nome! Dai ce la potete fare XD
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MessaggioInviato: 26/04/2019, 14:57 
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Il volto di Calidia si fa cupo.
"Quindi... Damascus vuole le maschere indossate da Kornastur? È per questo che noi dovremmo difenderlo, per impedirgli di accedere al loro potere? Questo però significa... che anche Farah è in pericolo, perché vorrà sicuramente anche la sua maschera".
Guarda la sacerdotessa con preoccupazione. Incrocia le braccia e sospira.
"ARG... vorrei chiederti..."
Esita.
"Puoi... parlarci ancora di questo scrib? Tu ne hai mai visto uno? Come sono fatti, che poteri posseggono? Hai capito perché il Modellatore lo voleva libero?"


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