Davon ascolta attentamente il discorso di Malys sorseggiando una volta del tè, e l'altra l'idromele, quasi che avrebbe potuto direttamente farne un miscuglio unico, e bere entrambi contemporaneamente. Nel mentre la sua mente viene pervasa nuovamente dai ricordi dei giorni passati, in un contrasto di momenti memorabili ed eventi tragici, che spaccano a metà il suo stato d'animo, ora in equilibrio tra gioia e dolore. Ma ricordandosi del rimprovero subito non molto prima, si sforza di eliminare i ricordi più tristi; e nel tentativo di fare questo, il suo viso si contrae in una lieve smorfia e, involontariamente, stringe la mano tenuta con Calidia sulla sua spalla, senza però farle del male. Non appena realizza ciò che sta facendo, allenta la presa e le chiede scusa sottovoce; quindi ritira la mano e la posa sul bicchiere, ora tenuto con entrambi i palmi, e riprende a sorseggiare. Quando Malys termina di parlare, Davon si complimenta: "Davvero un racconto impeccabile, capitano!" Invece, dopo aver ascoltato ARG, gli risponde: "Per quanto non apprezzi il comportamento di Kapheras, al momento non mi sembra il caso di attaccarlo, per due motivi: prima di tutto non abbiamo certezze su quali siano i suoi vero obbiettivi e, magari, stiamo sbagliando strada, commettendo un errore di valutazione; secondo, visto il suo incredibile potere, affrontarlo non mi sembra una buona soluzione, a meno che non sia strettamente necessario, e, per quelle volte in cui si degna di uscire dal Mondo Onirico o ovunque si trovi, è un ottimo aiuto per tutta la Sacra Compagnia. Essenzialmente fa quel che vuole, come, quando e se vuole lui; ma quelle volte che ci ha aiutato, lo ha fatto egregiamente: lasciamo che ci aiuti ancora. I sogni miei e degli altri divinatori ci facevano pensare che lo avremmo incontrato a Duvanthar, e Kaphaeras stesso ce lo ha confermato."
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