Arenthar

Dopo gli eventi vissuti dal primo gruppo, la Mano di Selley torna un luogo apparentemente tranquillo. Il sacrificio di Liam, che si è legato con la propria anima al Sigillo dei Quattro Elementi, ha fatto cadere sull'avamposto una benedizione che per il momento sembra tenere lontani gli Incubi e gli Abomini delle Terre Selvagge circostanti. Pochi giorni dopo, l'arrivo della seconda nave della Teocrazia porta forze nuove, provviste e vecchi compagni. Ora è possibile inviare missive, organizzarsi e discutere prima della prossima missione, prima di aprire il Passaggio che il sacrificio di Liam ha consentito a rendere stabile e sicuro secondo le parole della Prima Foglia di Duvanthar.

Malys siede nella stanza da solo. Le sue mani sono rosse e spaccate, forse per il freddo, forse per altro. Vicino a lui ci sono fogli e pergamene, alcune più antiche alcune più recenti. Gli unici rumori che sembra sentire per ora sono lo scoppiettare del fuoco e il suono della pioggia leggera che lentamente si sta trasformando in neve, ora che l'inverno sta avanzando.

La porta si apre. Calidia entra, calandosi il cappuccio leggermente imbiancato di neve con una mano e reggendo delle erbe con l'altra. Ha gli occhi arrossati di chi ha pianto a lungo. Quando vede Malys si ferma a guardarlo.
Appoggia il mantello su una sedia vicina al fuoco, prende il mortaio dalla borsa e lo usa per ridurre in poltiglia le erbe che ha appena raccolto. Sposta la sedia accanto a Malys, si siede reggendo il mortaio e osserva per qualche istante le mani ferite di suo fratello. Intinge le dita nella poltiglia e allunga la mano verso di lui.
"Posso?", chiede dolcemente a bassa voce.

Dalla porta che dà sulle cucine entra Nevia, con una bottiglia in mano e un bicchiere nell'altra. Senza tante cerimonie, appoggia entrambi sul tavolo davanti a Malys.
"L'ho trovato nella dispensa, sembra idromiele."
Fa un sorriso a Calidia, poi prende una sedia, la sposta vicino al fuoco e si siede.

La porta si aprì accompagnata da un leggero rumore di campanelli. Farah entrò nella stanza, scosse il mantello.
Silenziosamente si avvicinò al tavolo di Malys accompagnata da un forte odore di incenso.
Si mise a sedere osservando seria Calidia e suo fratello. Chiuse gli occhi, fece un sospiro inclinando leggermente il capo in avanti facendo di nuovo tintinnare i campanelli.
Li aprì:<<Non so quanto vi possa essere di conforto ma ho pregato per Liam.>>. Disse guardando con fare comprensivo i due.
<<Se posso fare altro sono al vostro completo servizio. È il minimo che possa fare.>>. Concluse ammorbidendo lo sguardo.

Malys, si volta verso tutte loro e fa un breve sorriso.
«Grazie».
Si versa da bere, riempiendo il bicchiere anche a Nevia, poi porge una mano a Nimùé per mostrargliela.
«Mio fratello avrebbe detto "tutto fa'"» dice rivolgendosi all'Azyron «quindi grazie anche a te, Farah. Spero tu ne abbia detta anche una per noi».

L'aria fredda non sembrava gli desse troppo fastidio, anzi.
Continuò a colpire un'altro grosso albero poco fuori le mura, proprio dove si mise a seguire quelle strane tracce lasciate qualche giorno prima assieme a lui "trovato niente fratello?" li tornarono in mente quelle semplici parole di quel compagno di viaggio che ormai, ormai...scacciò il pensiero con la stessa violenza con cui colpí il tronco di quell'albero...dannazione!
Antichi pensieri raffiorarono fra i ricordi di Bjorn, di nuovo il branco si stava spezzando e, di nuovo, lui restava fermo...
Con un urlo, fece cadere l'albero con l'ennesimo colpo di scure, si accorse che stava piangendo, ma per chi? Per Voce, per Liam o per se stesso?
Si diede una sistemata e fece un sospiro,all'interno della Mano di Selley vi era freddo ed il branco aveva bisogno di calore, ora più che mai...
Trascinando il tronco verso la fortificazione e stringendo la scure nell'altra, il combattente totemico si avvicinò con un pensiero fisso nella mente "cavoli mi ci vuole una birra!!!"

La porta della taverna sembrava non riuscire a star chiusa per troppo tempo, ed insieme al gelo entrò anche Naa'il, il pallore reso ancor più spettrale dalle fioche luci dell'interno;portava un barilotto gorgogliante su una spalla.
- Oe!
Esordì, poggiando il carico a terra e muovendo la testa in cerca dei suoi compagni più fidati.
Trovati, vi si avvicinò con passo certo.
- Ho portato del buon alcool!

Calidia ricambia il sorriso di Nevia, arrossendo lievemente.
Prende con delicatezza la mano che Malys le sta porgendo, ma prima di esaminarla la stringe piano tra le sue. Nasconde il viso nella sciarpa e sospira. Prende poi ad esaminarla e comincia ad applicare con attenzione l'intruglio di erbe.
Rivolge a Farah uno sguardo pieno di gratitudine. Ha visto Bjorn, fuori, ed è anche a lui che va il suo pensiero.
"Grazie, Farah. Lo apprezziamo di sicuro e, per favore, continua a pregare per tutti noi".
L'ingresso della cacciatrice, invece, la spiazza.
"Naa'Il? Quando sei arrivata?"
Non è il tono da caloroso benvenuto che forse Naa'Il si sarebbe aspettata.

- Disturbo,forse?
Aggrotta la fronte, appena ironica.
- Non siamo attraccati che poco fa, immaginavo vi mancasse più il vino di me, quindi ne ho portato un barilotto dalla stiva.