Malys ascolta con calma, ma appare per un attimo irritato. «Il Gran Maestro Letarey è stato chiarissimo e ha chiesto a tutti voi, al Sacro Concistorio, di fronte ai simboli più sacri degli Otto e nel momento più sacro che la Teocrazia abbia. Nessuno di voi ha detto niente, né quando siete stati assegnati dai Consiglio a lui, né quando mi sono fatto avanti. Quindi mi auguro che nessuno di voi voglia pronunciarsi ora sulle decisioni dell'uomo sotto la cui tutela siete stati affidati». Lo sguardo duro si distende poco dopo aver pronunciato l'ultima frase. «Detto questo, la penso esattamente come te Jack, e un po' meno come te, Shaffer. Nessuno in questo gruppo mi deve alcuna obbedienza e nemmeno ho la pretesa o la voglia di imporla a nessuno. Ciò non toglie che dobbiamo organizzarci in qualche modo perché per quanto ognuno di noi ci tenga a urlare a tutta la taverna la propria indipendenza ...». E alza la voce anche lui, come hanno fatto quelli prima, per tornare a parlare normale subito dopo. « ... avete tutti visto i disastri nel combattere ognuno come gli pare e i benefici del lavoro svolto insieme: in un caso avete perso una Cacciatrice, nell'altro sconfitto una Strega. Appurato che su questo siamo d'accordo tutti o quasi, vi ribadisco che io non voglio comandare nessuno, ma organizzarvi. Non ho intenzione di sciogliere la mia Compagnia, come nemmeno ho intenzione di chiedere a voi di farlo, Shaffer, anche vi sarei veramente grato che cercaste un nome che non mancasse di rispetto all'Ordine dei Cacciatori, come ho già detto al vostro comandante. Sir Letarey ha chiuso un occhio perché qualcuno di noi Cacciatori che hanno combattuto al vostro fianco glielo ha chiesto, ma, come ha detto anche lui, è un giudizio che spetta anche ai Maestri e molti hanno vedute molto più rigide a riguardo. La guerra con le Streghe garantisce un po' di tempo, ma anche il fatto che le cose si faranno più dure e i giudizi più affilati». Non pronuncia quelle parole con astio, ma come un dato di fatto. «Tornando a noi, non vi chiederò mai di venir meno a giuramenti che avete fatto ai vostri ordini sacri o alle vostre compagnie, come mi aspetto che nessuno lo faccia con noi Cacciatori o con il Popolo dell'Ovest, ma dobbiamo essere noi a guardarci le spalle a vicenda e ad organizzarci per facilitare questo lavoro a tutti, al di là della nostra provenienza e affiliazione. Sarà necessario comporre una cassa comune, Shaffer - anche la nostra Compagnia ne ha una ovviamente - perché, come ha detto Meteris, dove andiamo non avremmo a disposizione tutta la sua riserva segreta e dovremmo avere un apotecario che tenga denaro e risorse al sicuro e a disposizione delle necessità di tutti. E da qualche parte lui i soldi che ci ha promesso deve pur buttarli, no?». *sospira infine, sorridendo ai presenti. «Credimi, Jack, l'ultima cosa che volevo era fare un passo avanti, né per parlare con al Concistorio né quando Letarey lo ha chiesto, ma dei Cacciatori presenti c'era chi non voleva e chi non poteva farlo, come non avrei voluto prendermi l'onere di cercare di organizzare una battaglia, sperando che nessuno cada perché in quel caso la responsabilità sarebbe stata la mia. Se l'ho fatto è anche perché, fra gli altri, avevo un bardo in grado di recuperare l'arco a chi lo dimentica in un batter d'occhio e un esperto di animali come non se ne trovano in giro».
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