Arenthar

Accompagna il gesto di Argh, con rispetto e una nota di solennità, che sembra quasi sfigurare all'interno della taverna. In fondo adesso condividono anche lo stesso sangue, almeno in parte. Poi ascolta gli altri.
«Riguardo la tua domanda, Jack: non sto a spiegarti bene i motivi per cui Duvanthar è così importante per il nostro popolo, perché credo che Otot lo sappia spiegare molto meglio di me. La questione delle Streghe è grave, ma non siamo gli unici a lavorarci, anzi, scommetto che Letarey ha già mobilitato l'intero Ordine ed oltre. D'altra parte noi siamo gli unici, oltre ai Druidi, a comprendere a fondo la minaccia delle creature dell'Incubo, senza considerare che esse stesse ci danno la caccia. A Duvanthar potremmo trovare risposte a riguardo, perché potrebbe essere il luogo da cui è iniziata la caduta dell'Ovest. Inoltre» aggiunge inarcando il sopracciglio «Duvanthar contiene conoscenze talmente antiche e dimenticate che qualunque paese di Arenthar farebbe carte false per metterci le mani sopra, motivo che spiega anche l'interesse dei Portatori dei Vessilli per questa missione: il patto con i Mutati, che nella Teocrazia si voglia a mettere o meno, per quanto sfiori ... anzi sguazzi nell'eresia, è stato il primo varco da secoli aperto verso la città. Prima il "carattere ospitale" di quei luoghi, di alcune tribù del Popolo e poi delle creature dell'Incubo, non permetteva di vederla nemmeno in lontananza, perfino a noi che vivevamo su quella terra».
Poi si volta verso Argh. «Se non mi sbaglio la barriera è stata eretta per fermare l'avanzata degli Abomini e le altre creature. O aveva a che fare con l'avanzata della Foresta del Trapasso? In quei giorni ero talmente concentrato su ciò che abbiamo scoperto sulla mia tribù che ho prestato poca attenzione alla missione». Termina bevendo un sorso di idromiele e fissando il vuoto per qualche secondo, probabilmente con quel ricordo che si affaccia nella sua mente. Scuote la testa. «Che altro avevi chiesto? Di Bargas?».

Il bardo rimane ad ascoltare la risposta di Malys con molta attenzione.
- Ottima risposta Cacciatore! Alla luce di questi fatti forse non è poi una cattiva idea andare a Duvanthar. Io stesso sono elettrizzato dalla curiosità! - esclama il bardo gesticolando teatralmente come spesso gli capita di fare.
- Perdonate la mia stoltaggine verde amico!, ho nominato Bargas per un buon motivo!..- rispose al goblin tornando serio.
-Se fosse stato utile lo avrei detto al consiglio, ma in verità è più un fatto nostro personale quello che abbiamo con questo folle. Barghas una volta era un Combattente Sacro di Bylerio prima di venire impossessato da entità che adesso mi sfuggono di mente. Era il capo dei cannibali sull'Isola Prigione ed alcuni dei nostri sono anche stati catturati e torturati da lui e dai suoi uomini.- fece una pausa...
- Ho un lieve ricordo di questa informazione, ma siamo venuti a conoscenza che lui era innamorato, come anche Aloren Crowley, di Misea, la madre di Aylin Crowley. Questo spiega perché una notte era riuscito ad entrare con i suoi uomini per uccidere Misea: ella era il simbolo di un amore mai ricambiato ed era geloso. Fortunatamente Aylin è riuscita a respingerli come topi in fuga. Lei è molto potente! Da quella notte di Bargas non ne abbiamo avuto più tracce..- concluse Jack bevendosi un goccio.

«Aylin è il nome della figlia del Direttore della Prigione, Aloren Crowley? O mi sbaglio?». Alza gli occhi in alto, spremendosi le meningi e cercando di ricordare, con l'aiuto di un'altra sorsata di idromiele. «Bargas se non ricordo male non era l'uomo che Dorian e Sebastian hanno cercato di riportare alla ragione e che poi invece è morto come quello che ci ha attaccato al Concistorio?». Dalle sue parole non sembra molto convinto di quello che dice, aspettando una conferma o una smentita dagli altri.

"Le Terre dell'Incubo, come le chiamate voi non hanno certo meno valore rispetto alle vostre solo perché vi sono presenti i mutati!" esclama con tono un po' alterato Otot alla domanda del bardo, poi si ricompone e prosegue: "Ciò che potremmo scoprire a Duvanthar, se mai ci arriveremo, potrebbe aiutarci ad eliminare il problema delle streghe per sempre, in secondo luogo potremo capire di più sul popolo che vi risiedeva. In terzo luogo molte persone del nostro popolo vogliono andarci per motivi personali, me compreso."
Si volta verso Malys e dopo aver ascoltato il suo discorso fa un cenno con la testa per confermare ciò che ha appena detto il cacciatore: "Hai ragione Malys, la barriera è stata eretta per contenere gli incubi e la foresta".

-..Ah....- rispose stupito Jack alla risposta di Malys. - Ed io per tutti questi mesi me lo sono anche sognato la notte che mi mangiava le dita!!...sono stato in paranoia inutilmente quindi...- disse incredulo ma sollevato.
- Vabbè!.. Sicuramente è stato un errore mio a non aver prestato troppo ascolto. L'uomo che invece ha attaccato il Curatore era il Capitano Merrton! Anche lui Guerriero Sacro di Bylerio che in precedenza supervisionava i trasporti marittimi dei prigionieri diretti all'Isola Prigione. Colui che insomma ci ha portati, insieme a chissà quante altre povere vittime, a morire sacrificandoci a Aloren.
È riuscito a nascondersi da tutta la Teocrazia che gli dava la caccia per tutto questo tempo...- fece una pausa pensieroso.
- In quanto ad Aylin Crowley, abbiamo la certezza che sia sotto la protezione del Magisterum?...o anche su questa nota ci sono dei risvolti che non mi risultano?-

«Grazie, Otot. Riguardo alla figlia del Direttore, sono certo che i Portatori dei Vessilli smuoveranno molte delle loro risorse per scoprire se il Magisterium ha in custodia una creature del genere».
Si rivolge poi a tutti.
«Piuttosto, ora che praticamente siamo stati riuniti in un gruppo vero e proprio da sir Letarey, pur in termini di "alleanza"» specifica rivolgendo uno sguardo ad Otot «dobbiamo organizzarci come tale ormai, specialmente se vogliamo uscire vivi - e magari anche sani - dalla spedizione a Duvanthar, che siano i Mutati a riservarci sorprese o le Terre dell'Ovest stesse».
Fa una pausa per poi riprendere «Il Gran Maestro mi ha nominato suo "portavoce" che tradotto nella sua lingua vuol dire "comandante". Di questo dovremmo comunque parlarne una volta che saremo tutti riuniti. Fra noi Lupi funziona diversamente e vorrei trattare la questione seguendo la mia tradizione, non necessariamente quella della Teocrazia. A prescindere da questo, però, dobbiamo strutturare un po' meglio il nostro gruppo di reietti e disadattati: già il Curatore ad esempio cercava qualcuno fra noi che tenesse i cordoni della "cassa comune". Io ho già qualche idea su come potremmo organizzarci, ma vorrei anche sentire se qualcuno di voi qui presenti ha qualche proposta a riguardo. Non parlo solo di organizzazione in battaglia, ma anche di tutto il resto».
*guarda tutti i presenti, in attesa.

"Ecco, questo è un punto sicuramente interessante"
Shaffer si fa avanti, chiudendo la porta con calma.
"Abbiate pazienza per l'intrusione, non volevo interrompere, era da qualche minuto che ascoltavo"
"Però è necessario mettere subito questo punto in chiaro". "Credo di parlare a nome di tutti noi guerrieri sacri e sacerdoti presenti quando dico che noi collaboreremo al meglio delle nostre possibilità, condivideremo tutte le informazioni in nostro possesso riguardo la missione e faremmo tutto il possibile per portarla a termine"
"Personalmente riconosco la tua competenza come cacciatore, avvallata dal gran Maestro"
"Ma"
"l'unico comandante che riconosco è un mio superiore nella scala gerarchica dei combattenti sacri o nella casta sacerdotale della teocrazia. Nessun altro"
"Lo dico senza polemica, ma solo perchè sia chiaro"
"allo stesso modo, come membro fondatore della Compagnia di Lumex, devo declinare la questione della cassa comune, dato che la compagna già possiede e amministra la sua"
"Questo chiaramente non ci impedisce di partecipare alle spese, se ne decidessimo la necessità. Saremo collaboratori, ma non sottoposti"
Si avvicina al tavolo e prende una sedia, poi ci si butta sopra con poca grazia
"Non mi fido della gente del magisterium. Speriamo che la figlia del mutato non gli sia sfuggita o peggio. Mi auguro di avere notizie a breve su questa cosa"

-Ehm..in verità siete stato voi ad accettare l'incarico di portavoce del gruppo!.. Non che io abbia qualcosa in contrario, ma è giusto che l'intero gruppo sappia che ognuno di noi non deve obbedienza a nessuno all'interno di questa piccola comunità sfortunata che ci segna da questa "cicatrice"..- risponde Jack facendosi sentire da tutti i presenti.
- Ah giusto per essere chiari!...Chiunque venga dal Magisterum non è come alcuni membri dell'ADAG!!...Io nutro una profonda fiducia nella serietà e nell'esperienza dei maghi di Conoscenza!..sono sicuro che saranno molto più cauti con lei più di quello che è stato Sir Charles nei confronti di Lady Liandra e suo marito..- disse infine il bardo serio squadrando i suoi compagni.

Malys ascolta con calma, ma appare per un attimo irritato. «Il Gran Maestro Letarey è stato chiarissimo e ha chiesto a tutti voi, al Sacro Concistorio, di fronte ai simboli più sacri degli Otto e nel momento più sacro che la Teocrazia abbia. Nessuno di voi ha detto niente, né quando siete stati assegnati dai Consiglio a lui, né quando mi sono fatto avanti. Quindi mi auguro che nessuno di voi voglia pronunciarsi ora sulle decisioni dell'uomo sotto la cui tutela siete stati affidati».
Lo sguardo duro si distende poco dopo aver pronunciato l'ultima frase.
«Detto questo, la penso esattamente come te Jack, e un po' meno come te, Shaffer. Nessuno in questo gruppo mi deve alcuna obbedienza e nemmeno ho la pretesa o la voglia di imporla a nessuno. Ciò non toglie che dobbiamo organizzarci in qualche modo perché per quanto ognuno di noi ci tenga a urlare a tutta la taverna la propria indipendenza ...». E alza la voce anche lui, come hanno fatto quelli prima, per tornare a parlare normale subito dopo. « ... avete tutti visto i disastri nel combattere ognuno come gli pare e i benefici del lavoro svolto insieme: in un caso avete perso una Cacciatrice, nell'altro sconfitto una Strega. Appurato che su questo siamo d'accordo tutti o quasi, vi ribadisco che io non voglio comandare nessuno, ma organizzarvi. Non ho intenzione di sciogliere la mia Compagnia, come nemmeno ho intenzione di chiedere a voi di farlo, Shaffer, anche vi sarei veramente grato che cercaste un nome che non mancasse di rispetto all'Ordine dei Cacciatori, come ho già detto al vostro comandante. Sir Letarey ha chiuso un occhio perché qualcuno di noi Cacciatori che hanno combattuto al vostro fianco glielo ha chiesto, ma, come ha detto anche lui, è un giudizio che spetta anche ai Maestri e molti hanno vedute molto più rigide a riguardo. La guerra con le Streghe garantisce un po' di tempo, ma anche il fatto che le cose si faranno più dure e i giudizi più affilati».
Non pronuncia quelle parole con astio, ma come un dato di fatto. «Tornando a noi, non vi chiederò mai di venir meno a giuramenti che avete fatto ai vostri ordini sacri o alle vostre compagnie, come mi aspetto che nessuno lo faccia con noi Cacciatori o con il Popolo dell'Ovest, ma dobbiamo essere noi a guardarci le spalle a vicenda e ad organizzarci per facilitare questo lavoro a tutti, al di là della nostra provenienza e affiliazione. Sarà necessario comporre una cassa comune, Shaffer - anche la nostra Compagnia ne ha una ovviamente - perché, come ha detto Meteris, dove andiamo non avremmo a disposizione tutta la sua riserva segreta e dovremmo avere un apotecario che tenga denaro e risorse al sicuro e a disposizione delle necessità di tutti. E da qualche parte lui i soldi che ci ha promesso deve pur buttarli, no?».
*sospira infine, sorridendo ai presenti.
«Credimi, Jack, l'ultima cosa che volevo era fare un passo avanti, né per parlare con al Concistorio né quando Letarey lo ha chiesto, ma dei Cacciatori presenti c'era chi non voleva e chi non poteva farlo, come non avrei voluto prendermi l'onere di cercare di organizzare una battaglia, sperando che nessuno cada perché in quel caso la responsabilità sarebbe stata la mia. Se l'ho fatto è anche perché, fra gli altri, avevo un bardo in grado di recuperare l'arco a chi lo dimentica in un batter d'occhio e un esperto di animali come non se ne trovano in giro».

"AHAHAHAH" - Il goblin si fa una sonora risata mentre batte le mani. "Alle volte dimentico quanto siate stupidi voi umani e ringrazio la Profetessa per avermi fatto Goblin!" - fa una pausa mentre riprende fiato dalla risata. "Il mio popolo ha combattuto guerre insensate e fraticide, spesso inutili, poi è giunta la Profetessa e sapete quale è stato il suo più grande Insegnamento?! IMPARARE DAGLI ERRORI. Voi non fate altro che litigare, alzare la voce e litigare ancora, questo porta a divisioni, le divisioni portano a guerre e a diversi "stati" e ripetete la stessa storia ancora e ancora senza mai imparare dagli errori,mai... " - ARG termina la sua arringa con una forte nota di delusione e amarezza. Riprende molto pacatamente "Malys ha ragione, abbiamo bisogno di un organizzazione comune, abbiamo bisogno di coordinamento dalle piccole alle grandi missioni. Abbiamo bisogno di una cassa comune, di dividerci equamente nelle piccole spedizioni. Vi state scannando sui soldi, che sono una cosa oggettiva, separabile. Penso dovremmo anche affrontare il discorso 'conoscenze' e a quel punto la situazione si farà ancora più complicata." - le ultime parole erano ovviamente provocatorie. "A Goblinthar mi hanno insegnato la condivisione,spero che la mia presenza in questo gruppo possa portare un po' di 'verde raziocinio' anche nelle vostre teste". China il capo conscio di aver parlato troppo, forse troppo duramente. Forse, pensa, questi stupidi Umani non sono ancora pronti