Calidia ascolta Shaffer con un'espressione poco convinta, ma rispettosa. "No, nessun appunto" risponde ad Arg con un mezzo sorriso, dimostrando di apprezzare il suo riferimento ai complimenti dello spirito, "ma posso dirvi quello che ricordo. 'Otyankhir' significa appunto 'dono degli dèi' nell'antica lingua. Le formule con le quali evochiamo la magia, come 'at vygam' e 'at haim', significano rispettivamente 'io chiamo' e 'io evoco', se non sbaglio. Nel mio caso, quando attingo al potere delle piante evoco 'paer', che significa appunto 'pianta' o 'vegetale', mentre quando attingo all'acqua evoco 'shin', ovvero 'acqua'. L'ultima cosa che ricordo di quanto ha detto è che avremmo dovuto tradurre da soli la pergamena trovata da alcuni nostri compagni (immagino nella stanza con la porta parlante, ma non ne sono sicura) e che ci avrebbe detto solo il significato della prima parola, cioè 'essere'. Purtroppo non ho visto la pergamena in questione, sono stata impegnata a fare altro." Calidia conclude abbassando lo sguardo e con una leggera scrollata di spalle.
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